mercoledì 13 febbraio 2013

LANTERNA VERDE..UNO, NESSUNO E 100MILA



 « Nel giorno più splendente, nella notte più profonda nessun malvagio sfugga alla mia ronda
colui che nel male si perde si guardi dal mio potere, la luce di Lanterna Verde! »
Alan Scott è un ingegnere ferroviario, uno di quelli che progettano i percorsi delle rotaie e le strutture che dovranno sopportarne il peso. Un giorno, durante il collasso di un ponte, entra in possesso di uno strano oggetto, che emana luce ed energia. Catatonico incastona una parte di questa pietra luminescente in un anello che porterà sempre con se e la parte restante la chiuderà in una lanterna magica che utilizzerà per ricaricare l’anello, e alla quale reciterà la “filastrocca” ad inizio pagina.                      
                  I poteri dell’ anello permetteranno ad Alan di compiere svariate azioni, quali volare (e chi non vorrebbe farlo?), materializzare cose col pensiero (immaginiamo cosa succederebbe se l’anello finisse nelle mani sbagliate, come ben professa il caro Tolkien..), muoversi a suo piacere attraverso la materia e diverse dimensioni, rendere inermi i nemici grazie ad una momentanea paresi o cecità, o perché no, fare lavoretti in casa (sai la comodità quando non hai il trapano a colonna o devi buttare giù una parete?).
 
Analizzando le molteplici possibilità concesse dall’ anello, si potrebbe pensare che Lanterna verde sia imbattibile, e fortunatamente non è così, infatti il potere dell’ anello nulla può contro i materiali che crescono verdi, come le piante, e che contengono legno. Si sprecano ovviamente gli incredibili stratagemmi che riescono a creare i nemici di Alan Scott per ovviare al suo potere! 
Ma la nascita di un nuovo supereroe deve seguire degli step imprescindibili, quindi, prima di qualsiasi altra puntualizzazione non trascuriamo il fondamentale confezionamento della tutina: il nostro Alan dimostra di non avere un gran buon gusto, visto che decide in codesto modo di abbigliarsi: ampio mantello di colore viola, maschera in tinta, maglia di colore rosso con un cerchio giallo sul petto che racchiude il simbolo della lanterna, ovviamente di colore verde, pantaloni, anch’essi verdi e gli immancabili stivali,rossi, in tinta con la maglia. Fortunatamente gli autori, dopo un considerevole periodo in cui tralasciarono il personaggio a prender polvere sugli scaffali, lo riesumarono e lo ammodernarono : 
l’insulso sacco informe, in linea con lo stile anni 40 con cui si presentava davanti a Gotham City, eh già, il primo eroe della città non fu Batman, che anzi da bambino decise il suo destino facendosi affascinare da Lanterna verde ed espresse il desiderio di essere anch’esso un supereroe, ma un nuovo e più sobrio costume, anzi una tuta aderente, nera e verde con polsini a fascia e stivali a guanto e via quell’ obsoleto mantello che è anche tanto pericoloso perché fornisce malaugurati appigli ai nemici durante le colluttazioni!
Passato il periodo di mandato di Alan, il potere della lanterna non muore ma passa ad altri fortunati esseri, umani e non (si consideri che sono stati lanterne verdi: una cavalletta, una pianta,  Duffy Duck, un virus del vaiolo senziente ( ommioddio!!), uno zingaro spaziale che viaggia per la galassia su caravan spaziale, una testa gigante, una formula matematica, una creatura gassosa e uno zombie umanoide, per citarne alcuni), infatti a differenza degli altri supereroi, Lanterna Verde non è unico, ma è un’ onorificenza che viene tramandata tra esseri eletti a salvaguardia dell’ universo dal popolo del pianeta Oa, situato geograficamente al centro della galassia. 
Al momento del trapasso o come nel caso di papa Ratzinger, di addio dalle scene, l’ anello sonda i pianeti circostanti alla ricerca di una nuova meritevole figura che possa ricoprire l’ importante ruolo di sbirro interstellare onorando la promessa solenne che da tempo immemore mantiene la sicurezza nella galassia, quindi state in campana gente, la prossima lanterna verde potreste essere voi!!

venerdì 8 febbraio 2013

Spiderman - condensa sotto la maschera...



Peter Parker, come il suo predecessore della prima puntata del blog, Wolverine, è il classico giovane un po’ sfigato e timido, il tipico perfetto sacco da botte per i bulli del quartiere, quasi a voler dare almeno sulla carta stampata, una sorta di rivincita al popolo dei sottomessi di tutto il mondo. Vedremo strada facendo quanto frequentemente i supereroi sono nella realtà persone umili e poco appariscenti, rispetto al momento in cui indossano i costumi da paladini della giustizia e sfoderano tutto il loro carisma e la loro agilità.

Il nostro studente Peter quindi, si trova ad una conferenza scientifica dove viene trattato il sempre attuale argomento dell’ energia nucleare ( centrale si, centrale no, pregi e difetti dell’ innovazione..) quando durante una dimostrazione, un ragno viene colpito da un fascio di energia radioattiva e malauguratamente, o forse no, precipita morente sulla sua mano, che con le ultime forze morde, contaminandolo. 

Il segalitico Peter ancora non sa che questo segnerà il momento del grande cambiamento, che si paleserà successivamente: da sfigatello di Manhattan si trasforma in agile e pettoruto aracnide dalle sembianze umane, sviluppa un’ insolita facoltà di percepire il pericolo, una strana capacità di aderire alle pareti e ai soffitti, un senso dell’ equilibrio al limite del sovrannaturale e un’ ambigua predisposizione ad indossare tutine aderenti che probabilmente confeziona segretamente nella sua stanza lontano dagli sguardi degli amorevoli zii May e Ben.

Da bravo secchione poi, riesce a creare un potente collante molto simile alla ragnatela che spara dai polsi, per dondolarsi e spostarsi tra i grattacieli di New York, facendo, col suo gesto più celebre, andare in visibilio milioni di bambini in tutto il mondo che da generazioni giocano a riproporlo soprattutto a carnevale.




Da sfigato qual è, invece di usare la sua nuova condizione per buone cause, quale diventare popolare con le donne, acquisire maggior sicurezza in se stesso, o alla peggio salvare New York dal crimine dilagante, si mette a fare l’ acrobata nel circo! 

Una serie di brutte vicende che lo toccano da vicino, quale l’ assassinio dell’ affezionato zio Ben per mano di un malvivente e la diffusa criminalità della città in cui vive, convincono Peter che il suo ruolo nella società sia ben più alto che non volteggiare sotto il tendone del circo, e come è giusto che sia, per poter avere un’ importanza in questo blog, nasce un nuovo supereroe: l’ uomo ragno! 
Nonostante la decisione di mettersi al servizio della giustizia, Peter non disdegna il lato remunerativo della professione, perciò si ingegna a farsi degli autoscatti mentre è in azione che poi vende ad un giornale cittadino, naturalmente, visto che è uno sfigato, sceglie la testata con il direttore più isterico che esista e naturalmente che detesta il nostro eroe!



L'ultima considerazione da fare sull' inettitudine del giovane Peter riguarda la sua scarsa abilità di sarto, visto che non ritiene necessario di procurare un' apertura per la bocca al suom travestimento! 

domenica 23 dicembre 2012

Wolverine - parte prima


Per iniziare questo nuovo blog, ci vuole un supereroe da paura, uno tosto, fiero, duro al punto giusto ma insospettabilmente tenero e soprattutto parecchio sfigato, ma forse proprio per questo  tanto amato dagli appassionati di Comics della Marvel, la casa editrice di cui il personaggio è una delle punte di diamante, insieme ad altri illustri nomi che tratteremo di volta in volta,  perchè nonostante il carattere schivo e poco ciarliero, incarna perfettamente, suo malgrado, le sofferenze e i turbamenti a cui continuamente è esposto l'essere umano, anche se diciamocelo, la sua routine è un pò differente dalla nostra.

La vita del povero James Howlett, (vero nome del nostro beniamino) non è stata proprio una passeggiata:
ci troviamo in Canada, nella prima metà del 19° secolo, James è un ragazzino malaticcio e poco mondano, non esce molto di casa essendo cagionevole e non va per la maggiore tra la gente della provincia di Alberta. La madre é una donna parecchio instabile mentalmente e dedita al salto della cavallina, mentre il padre probabilmente non è un acuto osservatore, dal momento che il suo secondo genito James è paro paro il giardiniere! Tale Thomas Logan ha un figlio talmente bello e talmente educato da essersi meritato il soprannome di " Dog ", appellativo quanto mai profetico considerando che la creatura ucciderà il cagnolino del piccolo James e insieme al padre verrà scacciato dalla tenuta degli Howlett.

 La dispercezione dei due in fatto di buone maniere li vedrà fare irruzione in piena notte in casa Howlett con intenzioni bellicose che si tradurranno nell' uccisione accidentale di babbo Howlett, ancora una volta nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il piccolo James, sconvolto, per la prima volta sfodererà i suoi artigli palesando il suo superpotere sfregiando Dog ,giustiziando il giardiniere e ricevendo come riconoscenza dalla sciroccata madre un bel calcio nel sedere e un " a mai più rivederci ", anche perchè la fedifraga Lady Howlett si toglierà la vita subito dopo. James aiutato dal nonno scappa con Rose, la domestica sua coetanea per cui si è preso una cotta, lei, sadicamente gli appioppa il nome di Logan, giustificando la scelta al grande pubblico come un tentativo di protezione, anche se i più perspicaci avranno ben intuito che trattasi di una triste presa per i fondelli,1) perchè si presumeva che James fosse il figlio illeggittimo del giardiniere Thomas Logan 2) perchè il nostro eroe ne è stato il giustiziere! 

Detto questo, Logan rimasto shockato dall' accaduto e nel delirio dei ricordi, si convince di aver ucciso lui stesso il Babbo Howlett, motivo in più per rimuovere il suo passato.
Ritroviamo James (Logan) che lavora duro in una miniera e Rose sempre al suo fianco, nonostante  le pulsioni di quest' ultima non si proiettino nella direzione più ovvia,  infatti la ex domestica fa la svenevole con il capo minatore Smitty, che dimostra però anche un grande affetto per il suo lavoratore più valido.

La sfiga è sempre dietro l' angolo e per un capominatore che ha simpatia per Logan c'è un cuoco che non lo può vedere e che cerca in tutti i modi di metterlo in cattiva luce con la comunità, addirittura manomettendo gli esplosivi usati nella miniera. Ma ecco l' occasione del riscatto, quando in città viene organizzato un torneo di lotta a cui prendono parte tutti: Logan, il cuoco e pure Smitty il capominatore, che vuole aggiundicarsi la vincita in denaro per scappare via con Rose. Come da copione Logan affronta il cuoco che ha la peggio ma viene risparmiato dal nostro cuore d'oro e accedendo alla finale si trova davanti il buon Smitty, dal quale decide di farsi battere per consentirgli la fuga d' amore con la tanto desiderata Rose sul quale ahimè ha dovuto mettere una pietra sopra.

Ma niente va come deve nella storia del povero Wolvie e così fa il suo ritorno in scena Dog, da tempo sulle tracce del nostro eroe che lo ritrova propri alla fine del torneo e lo aggredisce alle spalle, nella colluttazione Logan rivive il tragico momento della morte del padre e in un attimo gli è chiaro di non essere stato lui il carnefice del genitore, ma il rivale, che si ritrova davanti dopo lunghi anni di rimozione del suo doloroso passato. Pronto a vendicarsi però, per uno starno magheggio del destino si ritrova a impalare la povera Rose che dopo anni di assidua frequentazione con Logan ne condivide probabilmente anche la sfiga atavica! A questo punto non rimane che la fuga nel profondo della foresta, dove l'ormai consolidato Wolverine trascorrerà la sua esistenza tra i lupi, molto più vicino ad una bestia che ad un uomo.